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Introducendo la funzionalità Honeypot di Object First

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Sophia Barnett · 6 minuti da leggere
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Gli ambienti di backup sono un obiettivo chiave nell'agenda di un attaccante ransomware. Gli attaccanti sanno che se i tuoi backup sopravvivono, è meno probabile che tu paghi il riscatto. Ecco perché i server di backup, incluso Veeam Backup & Replication (VBR), sono spesso i primi sistemi che cercano di disabilitare. 

Per aiutare gli amministratori di backup a monitorare queste minacce, Object First ha rilasciato una funzionalità honeypot nella nostra Ootbi (Out-of-the-Box Immutability) versione 1.7. Questa funzionalità è progettata per assistere nella rilevazione precoce di attività sospette che mirano all'infrastruttura di backup senza aggiungere complessità o oneri ai tuoi compiti amministrativi. 

Che cos'è un Honeypot? 

 

Immagine per gentile concessione di Western Washington University e progettata da Zeck Koa e Chris Baker. 

Così come le api sono attratte dal nettare, così i cattivi attori sono attratti dai sistemi vulnerabili. Gli honeypot sono sistemi esca che sono server reali, operanti in ambienti isolati e monitorati. Sono destinati ad attrarre gli attaccanti e avvisarti quando qualcuno sta sondando il tuo ambiente. Pensalo come un filo interruttore. È un modo per diventare consapevoli dell'attività di minaccia prima che si trasformi in una catastrofe. 

La funzionalità Honeypot di Ootbi simula un server di produzione VBR, completo di porte aperte che gli attaccanti cercano tipicamente (come SSH, RDP, SQL Server e VMware). Quando qualcuno lo scansiona o cerca di accedervi, il sistema genera immediatamente avvisi. 

Questo è particolarmente utile durante la fase di permanenza di un attacco—quando gli intrusi hanno guadagnato accesso all'ambiente e stanno esplorando furtivamente la tua rete prima di lanciare un attacco su larga scala. Rilevarli precocemente può prevenire un attacco ransomware di successo. 

Come abilitare la funzionalità 

La maggior parte degli honeypot sono toolkit personalizzati e non supportati che sono complessi da configurare e gestire.  I toolkit esistenti possono richiedere 30–50 passaggi per essere configurati, il che spesso dissuade gli amministratori dal distribuirli. 

Al contrario, l'Honeypot di Ootbi è progettato per facilità d'uso e monitoraggio. La funzionalità è integrata in tutti gli apparecchi Ootbi e può essere facilmente attivata in cinque passaggi: 

1. Accedi all' Interfaccia Utente del Cluster Manager del tuo apparecchio Object First. 

2. Naviga su Impostazioni > Sicurezza > Honeypot.

3. Seleziona la casella per Abilitare Honeypot.

4. Scegli la tua modalità IP: 

  • DHCP: Assegna automaticamente un indirizzo IP. 
  • Statico: Imposta manualmente un IP e una netmask.

5. Clicca sul pulsante “Applica modifiche”. 

 

Ecco fatto. In pochi clic, hai distribuito un honeypot completamente funzionale. Anche se scegli una configurazione IP statica, la configurazione raramente supera i cinque clic una volta che sei nel Cluster Manager. 

Come funzionano gli avvisi—e dove vanno 

Una volta che l'honeypot è attivo, inizia a monitorare per attività anomale. Questo include: 

  • Numerosi tentativi di autorizzazione 
  • Scansioni delle porte
  • Comportamento di sondaggio
  • Richieste su protocolli sensibili
  • Errore di avvio del servizio
  • Arresto imprevisto del servizio
  • Guasto del servizio
  • Accesso sospetto alla Veeam Console
  • Attività sospette cumulative
  • Eventi del ciclo di vita del servizio (avvio/arresto) – informativi 

 

Gli avvisi sono visibili nel Cluster manager di Ootbi, e possono essere inviati tramite il sistema di notifica standard di Object First, che supporta: 

  • Email (SMTP): Dovrai specificare il tuo server email. 
  • Syslog: Per integrazione con piattaforme SIEM come Splunk o ELK. 

Ogni avviso include dettagli chiave come: 

  • ID evento (ad es., 7041 per tentativi SSH, 7030 per scansioni delle porte) 
  • Indirizzo IP sorgente
  • Protocollo mirato
  • Riepilogo dell'attività 

Come mostrato sopra, puoi visualizzare gli avvisi direttamente nel dashboard di Object First. 

Casi d'uso nel mondo reale 

Che tu sia un amministratore IT solitario o parte di un team più grande, la funzionalità honeypot può offrire un beneficio immediato al tuo team: 

  • Piccoli team: Se indossi più cappelli—backup, sicurezza, infrastruttura—apprezzerai la semplicità. Otterrai informazioni su attività sospette senza dover essere un esperto di sicurezza. 
  • Organizzazioni più grandi: Gli amministratori di backup possono utilizzare gli avvisi honeypot per avviare discussioni con i team di sicurezza. “Stai scansionando i miei sistemi?” Se no, è tempo di indagare. 

Anche comportamenti scorretti interni—come membri junior del personale che eseguono scansioni non autorizzate—possono attivare avvisi. I benefici di questa funzionalità vanno oltre la cattura di cattivi attori. Aiuta il team a costruire consapevolezza della sicurezza e protocolli di risposta alle migliori pratiche. 

Cosa non è 

Facciamo chiarezza: questo non è un sistema EDR (Endpoint Detection and Response). Non è un sostituto dei tuoi strumenti di sicurezza esistenti. 

Invece, è un valore aggiunto: una funzionalità leggera e facile da usare che ti aiuta a rilevare le minacce precocemente e rispondere più rapidamente. È un altro strumento nella tua cassetta degli attrezzi, non uno che sostituisce gli altri. 

Considerazioni finali 

Impostare le tue difese informatiche può essere un processo complesso, ma i tuoi strumenti quotidiani non dovrebbero esserlo. Con la funzionalità Honeypot di Object First, puoi facilmente aggiungere più difesa in profondità, ottenendo potenti capacità di rilevamento precoce senza l'onere della configurazione, della manutenzione o di una profonda esperienza di sicurezza. 

È semplice. È efficace. Ed è progettato per rendere la tua vita più facile.

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